Oggi parliamo di Creatività, al di là dello stereotipo

Oggi parliamo di Creatività, al di là dello stereotipo

Gli stereotipi più diffusi attribuiscono alle personalità creative tratti stravaganti, bizzarri, ribelli, al limite della mancanza di senno. Applicata al contesto lavorativo, questa è una credenza rischiosa e squalificante.

Ecco invece cosa significa secondo gli studi (e il nostro approccio) la parola “Creatività”.

La parola Creatività è tra le più fraintese del vocabolario, specie quando la si applica al contesto lavorativo.

Oggi facciamo luce su questo concetto.

La Creatività è una cosa seria!

Nulla ha a che vedere con l’assenza di regole, la fantasia, un modo sommario di fare le cose o esclusivamente intuitivo… tutt’altro!

Partiamo con il dire, come sosteneva Biason nel 2017, che la Creatività in generale non si può associare a un concetto unico, ma è il risultato della complementarietà di una serie di fattori.

Questo è il luogo “mentale” dove si accoppiano naturalmente intuizioni e deduzioni, dove la ragione e l’immaginazione concorrono alla creazione di “oggetti” fisici, situazioni, opere, progetti.

Quella di unire in una creazione il pensiero convergente e quello divergente, ossia la ragione e l’emozione è un talento.

“L’atto creativo non è da considerarsi un evento singolo, ma un processo di interazione tra elementi cognitivi ed affettivi ed è composto da due fasi, una generativa in cui la mente creativa immagina una serie di nuovi modelli mentali come potenziali soluzioni ad un problema, e una esplorativa o valutativa in cui vengono valutate le diverse opzioni e poi viene selezionata quella migliore”

(Finke et al., 1996).

Creatività nell’organizzazione di eventi: l’attivazione dell’Arousal

Il legame tra creatività ed emozioni è molto più complesso di quanto possa sembrare poiché sembra essere regolato dall’interazione fra valenza edonica, attivazione emotiva e motivazione.

Con il termine Arousal si intende l’attivazione emozionale, attraverso stimoli esterni.

Quella che necessita nell’organizzazione di un evento è un’attivazione di Arousal Positivi, mediante stimoli che, attraverso un accorto processo di ricalco e guida, in funzione del tipo di attività da compiere e della predisposizione in quel momento, agiscano sull’assetto emozionale e sul livello di attivazione.

Il saper agire secondo una profonda interpretazione del pubblico, del contesto, coerentemente con i desideri di un’entità singola (il committente) attraverso strumenti a disposizione (dal personale, alla location, agli stimoli visivi, sonori, del cuore, ecc… che si attivano) è tutt’altro che frutto di approssimazioni.

O ce l’hai o non ce l’hai.

Per questo motivo è definita TALENTO.

La combinazione degli elementi disponibili e di quelli necessari, attinge alla creatività dell’event manager che sfrutta la sua intuizione associata a deduzioni, miscelando cioè esperienza ed empatia, nella creazione di situazioni “cadenzate” che hanno l’obiettivo di stimolare gli ospiti al raggiungimento di uno stato mentale positivo, che resti nella memoria come un ricordo felice.

In sintesi, la Creatività non è bizzarria o sregolatezza, nè semplicemente “avere un’idea”, ma frutto della sapiente combinazione tra stimoli emotivi e tecnica!

E dimmi se è poco!

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